Cuneo: storia e turismo
Cuneo: cenni storici
La nascita di Cuneo risale alla fine del XII secolo quando (1198) parte della popolazione della zona, che era sotto la giurisdizione dell'abbazia di San Dalmazzo di
Pedona ma su cui signoreggiavano il vescovo d'Asti e i marchesi del Monferrato e di Saluzzo, si rifugiò sul "Pizzo di Cuneo" (ben riparato dai due fiumi) e
fondò un borgo dichiarandolo libero Comune. Nel 1210 il marchese di Saluzzo interruppe l'autonomia del Comune, occupandolo con le armi. Il Comune insorse nel
1231 anche con l'aiuto di profughi milanesi (questo fatto fu ricordato con l'erezione di una chiesa dedicata a Sant'Ambrogio) e nel 1238 Federico II riconobbe ai
cuneesi la loro libertà. Nel 1259 cessò la vita veramente autonoma del Comune il quale si diede spontaneamente, anche per difendersi dai troppo potenti
vicini, a Carlo d'Angiò, allora conte di Provenza. Con Alba, Cuneo fu la principale città dei domini angioini in Piemonte: era capitale di un distretto
che si spingeva sino alle valli della Stura, del Gesso, del Grana e del Vermenagna, aveva statuto proprio, godeva di particolari franchigie e batteva moneta.
Il dominio angioino, cessato nel 1382 con la sottomissione dei cuneesi ai Savoia, fu più volte interrotto: dal 1281 al 1372 fu sottomessa di volta in volta a
Saluzzo, ai Savoia e ai Visconti. Con il passaggio della città ai Savoia si iniziò un nuovo periodo di storia con l'inserimento graduale del Comune nello
Stato sabaudo in via di crescita e di formazione definitiva. La trasformazione avviene nei due secoli che vanno dal trasferimento ai Savoia alla morte di Emanuele
Filiberto (1580). Questo periodo è contraddistinto da una lunga serie di assedi a cui la città fu sottoposta: Cuneo, che già nel 1515 aveva
allontanato dalle sue mura gli svizzeri in attesa di Francesco I, che nel 1542 aveva costretto Claude d'Annebault, con i suoi diciottomila francesi, a battere in
ritirata, nel 1557, sostenendo vittoriosamente uno dei suoi più duri assedi (dal maggio al 27 giugno contro le preponderanti forze del maresciallo di Brissac)
di fatto salvò lo Stato ad Emanuele Filiberto. Il duca lo riconobbe e con diploma del 1559 concesse a Cuneo il titolo di città e la facoltà
di inserire sullo stemma comunale le armi dei Savoia. Nel XVII e XVIII secolo altri assedi caratterizzarono la storia militare di Cuneo.Con l'occupazione francese si
apre l'ultima fase della storia cuneese. La città divenne capoluogo del "Dipartimento della Stura", che anticipò, mezzo secolo prima e quasi nelle sue
esatte dimensioni, la definitiva "provincia di Cuneo", creata con la legge del 1859. Alla restaurazione, nel 1817, Cuneo ebbe anche una sua diocesi. Durante il
Risorgimento tenne a battesimo i "Cacciatori delle Alpi", volontari di Garibaldi.Dal 1943 al 1945 Cuneo fu, con le sue valli, uno dei maggiori centri della Resistenza.
Fu inoltre da qui che partì l'epopea della dimenticata Divisione Cuneense nella ritirata di Russia.
Turismo Cuneo
Gli assedi e le distruzioni hanno cancellato la maggior parte delle testimonianze medioevali e oggi la città si presenta nelle vesti barocche tipiche del seicento
e del settecento. Ecco cosa visitare nel centro storico di Cuneo:l'ariosa Piazza Galimberti, cuore della città e sede del rinomato mercato del martedì,
che si estende anche lungo l'asse viario principale della città vecchia, Via Roma, che conserva gli antichi portici medievali.
Il Duomo, l'antica
chiesa della fondazione della città, sorta nel 1198, chiamata Madonna del Bosco: l'ampia cattedrale possiede un impianto barocco realizzato da G. Boetto nel '600,
decorazioni dell'ottocento e soprattutto la splendida icona dell'altare maggiore realizzata da Andrea Pozzo nel 1685.Consigliamo la visita del Palazzo Comunale,
sito in Via Roma, che ospita alcune sale affrescate tra il sette e l'ottocento, di Palazzo S. Giovanni, dove un sapiente recupero ha ridato vita alla ex chiesa della
confraternita rendendola sala polivalente. Numerosi i palazzi signorili del sei-settecento, come il Vescovado, Palazzo Lovera di Maria, Palazzo Ricci d'Andonno, mentre
l'antico monastero di S. Francesco ospita l'interessante Museo Civico, con collezioni storiche ed etnografiche.Si consiglia inoltre la visita della Casa Museo
Galimberti, dove si può ripercorrere la storia di una famiglia alto-borghese di fine ottocento e la storia della Resistenza che vide in Duccio uno dei personaggi
chiave del movimento, nonchè ammirare una ricca collezione di quadri e sculture.
Infine é possibile recarsi in frazione Madonna dell'Olmo, dove l'antico monastero degli Agostiniani, oggi villa Tornaforte, offre la visita, oltre che della
dimora, di uno spettacolare parco all'inglese, menzionato tra le pubblicazioni dedicate ai più bei giardini d'Italia.Prodotto tipico di Cuneo sono i "cuneesi",
dolcetti di cioccolato, arricchito di morbido rhum in un impasto di fresche e ricche sensazioni gustative.